Il collo del piede

Il famoso “collo del piede”croce e delizia di ogni ballerina…ma cos’è esattamente e dove si trova?

Ma soprattutto, perché è considerato così importante?Chiunque si sia approcciato allo studio della danza classica, anche se solo da bambina e per qualche anno, non può restare impassibile al suono di questa parola…IL COLLO DEL PIEDE.

Anzi per qualcuna genera addirittura brutti ricordi e sensazioni spiacevoli.

Il collo del piede è situato esattamente dove risiede quel gruppetto di ossa che si trovano tra il dorso del piede e la caviglia, alla base della gamba per intendersi. 

È assolutamente importante per una ballerina perché averlo molto sviluppato, rende la gamba esteticamente più bella, soprattutto se si danza sulle punte, massimizzando, anche visivamente e dunque esteticamente l’estensione della gamba.

E lo sappiamo…la danza classica è soprattutto bellezza ed estetica.

Purezza delle linee e delle forme e la linea di una bella gamba (magari “a sciabola”) migliora ed appare ancora più bella se termina con un bel piede esteso e in cui sia visibile il collo del piede.

Purtroppo, ed ecco perché per alcuni questo termine richiama sofferenza, avere un bel piede è considerato tra quelle caratteristiche senza le quali lo studio della danza classica non può continuare professionalmente.

Per poter tentare di diventare una ballerina sono indispensabili un corpo flessibile (sicuramente la prima condizione), una buona predisposizione all-en-dehors, e piedi belli.

Iniziando un lavoro adeguato già da bambine, si possono raggiungere ottimi risultati per ciò che riguarda l’estensione del piede. Certo….i miracoli non si possono fare, quindi se ci sono pochi margini di allungamento, il piede rimane più o meno com’è anche con il lavoro.

È però più raro, almeno per la mia lunga esperienza di insegnamento, trovare bambine che non hanno un bel piedino. È meno probabile trovarle con l’apertura naturale delle anche che con un brutto piede.

Poi da piccoli i legamenti del piede sono per quasi tutti i bimbi lassi, per cui se si inizia a lavorare per tempo per rinforzare ed estendere, si arriva sempre ad un buon risultato.

Va prestata molta attenzione al lavoro che si fa per sviluppare il collo del piede. Non mi addentro a parlarvi di specifici e speciali attrezzi che hanno messo a punto per far lavorare fino all’estremo i piedi.

E non ve ne parlo volutamente, restiamo su quello che è il lavoro naturale, senza ausili ne forzature.

Spesso ho sentito racconti raccapriccianti, su manovre che insegnanti poco avveduti, praticavano sui loro allievi per sviluppare anche male il collo del piede….

e soprattutto quello che ho visto fare anche io con allievi grandi, era un lavoro che portava ad un arricciamento delle dita, con conseguenti dita a martello, per stendere il piede.

Il piede va steso spingendo dal tallone verso il collo del piede percependo un allungamento di tutto il piede e di ogni singolo dito verso l’esterno, tutta la forza deve uscire dal piede e non spingere all’indietro.

In questo è importante il tocco con le mani del piede dell’allievo durante l’esecuzione dell’esercizio.

Quindi è  fondamentale che l’insegnante conosca l’anatomia in riferimento al lavoro che fa con la danza, e conosca le potenzialità dell’allievo in modo da sapere fin dove può spingersi, evitando così sempre il rischio di un infortunio.

Gli esercizi sono tantissimi e anche personalizzabili. Si inizia facendo sentire la pianta del piedino scalzo ai più piccoli.  Con l’aiuto di matite, palline o piccoli altri oggetti, si inizia facendo giocare i bambini per sensibilizzare bene tutta la muscolatura del piedino.

Poi si prosegue con esercizi prima a terra e poi alla sbarra che mirano a lavorare sull’estensione da terra fino ad arrivare ai 3/4 di punta, quindi si faranno lavorare tutti gli stadi dell’estensione e del relevé.

Perché poi si dovrà andare in punta ed un piede forte e ben steso è un piede che danza in punta e rimane sano con o senza collo del piede.

Ma meglio “con”!

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